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Scricchiolii… di destra
Franco Isman

arrivano i risultati !
compagni di merende:
Marco Mariani, sindaco di Monza, Dario Allevi vicesindaco (oggi presidente della Provincia), Massimo Ponzoni assessore regionale e Osvaldo Mangone assessore alle OOPP all'inaugurazione dell'auto silo di piazza Trento e Trieste nel maggio 2009

L'assessore alle Opere pubbliche Osvaldo Mangone ha rassegnato al sindaco le dimissioni e lascia la giunta mettendo così in luce la grave frattura esistente, oltre che fra le persone, anche fra le due componenti della maggioranza: la Lega e l'attuale PDL. La causa scatenante pare si riferisca alle decisioni prese dal sindaco Mariani sul quartiere Cantalupo dove esiste un importante progetto di riqualificazione che è stato ridimensionato per mancanza di finanziamenti, lasciando ai margini l'assessore che l'aveva gestito.

In realtà sono molti mesi che questa amministrazione viaggia con una maggioranza risicatissima in Consiglio comunale, incappando in numerosi infortuni, come sedute saltate per mancanza del numero legale e addirittura approvazione di ordini del giorno della minoranza. A questo problema la maggioranza ha cercato di porre riparo inventandosi l'effettuazione di sedute del Consiglio in prima e seconda convocazione, come si usa per i condomini ma mai era stato fatto per il Consiglio. Purtroppo questo sistema, pur essendo lesivo della stessa dignità del Consiglio comunale, non è illegale anche se può addirittura consentire l'approvazione di delibere da parte di una maggioranza non qualificata di consiglieri.

D'altra parte questa anomala amministrazione, con il sindaco che non appartiene al partito di maggioranza relativa, era stata creata al preciso scopo di rendere edificabile la Cascinazza e imponendo allo scopo il proconsole Paolo Romani fiduciario di Berlusconi (e poi ministro nel suo ultimo governo) come assessore all'Urbanistica, che lui stesso aveva dichiarato di non conoscere assolutamente.

Sulla famigerata variante che prevede 4 milioni di metri cubi di edifici sul territorio comunale, “mangiandosi” quasi tutte le residue aree verdi che, secondo il PGT oggi vigente, voluto dall'amministrazione Faglia, ed anche secondo il Piano Benevolo, non andato a buon fine, avrebbero dovuto rimanere come parco più o meno attrezzato, si sono spese una sessantina di sedute del Consiglio comunale, con un'opposizione strenua soprattutto da parte dell'ex sindaco Michele Faglia e del consigliere Alfredo Viganò, il padre del PGT vigente che si vuole stravolgere.

I cittadini hanno presentato circa 700 osservazioni che, ha assicurato l'assessore al Territorio Silverio Clerici, verranno prontamente esaminate in modo da approvare le decisioni definitive in giunta, poi in commissione e portarle alla discussione in aula dal 17 febbraio per riuscire ad approvare definitivamente la variante nei termini e prima del termine di decadenza dell'amministrazione.

La speranza è davvero che gli scricchiolii di questa oscena maggioranza preludano al suo crollo che salverebbe Monza dall'alluvione del cemento. Non bisogna poi dimenticare che il vicepresidente della Provincia di Monza e Brianza Antonino Brambilla e l'assessore regionale e coordinatore del PDL Massimo Ponzoni sono stati imputati di corruzione, essendo pesantemente implicati nelle influenze politico-mafiose proprio relative ai PGT di alcuni comuni brianzoli (Desio e Giussano). E l'avvocato Brambilla, prima associato alle patrie galere ed ora agli arresti domiciliari, era stato nominato nel maggio 2010 consigliere giuridico del comune di Monza “per necessità di alta specializzazione" proprio relativamente al PGT. E possibile ed auspicabile che la magistratura voglia esaminare l'eventuale intervento di questi due “signori” anche nella stesura della variante del PGT di Monza.

Franco Isman


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  1 febbraio 2012